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Così esordiva la “Nuova agenda per le competenze per l’Europa – Lavorare insieme per promuovere il capitale umano, l’occupabilità e la competitività”, stilata dalla Commissione Europea a giugno 2016.

A luglio 2020 in una nuova agenda sulle medesime tematiche viene sottolineata l’importanza di
un cambiamento di paradigma sulle competenze, ritenute fondamentali per la competitività sostenibile, la resilienza e l’equità sociale per tutti.

Le “skills” alle quali si fa riferimento nel documento sono essenzialmente: competenze per la transizione verde, competenze digitali, competenze STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica), competenze imprenditoriali e trasversali (quali ad es. la collaborazione, il pensiero critico e la risoluzione creativa dei problemi).
In qualunque ambito lavorativo ci si trovi, è indispensabile essere attivi e in grado di individuare informazioni provenienti da diverse fonti, identificare la disinformazione, prendere decisioni consapevoli, essere resilienti e agire in modo responsabile

Tali competenze sono essenziali per qualunque settore occupazionale, incluso quelli nei quali si andranno a posizionare i laureati di area giuridico-economica ai quali si rivolge il progetto della Autumn School.

Tale progetto, che ha ottenuto fin dalla sua prima edizione del 2018 il supporto da parte della Consulta europea del Consiglio regionale del Piemonte, ha puntato sulla qualificazione del capitale umano, finalizzata ad una migliore occupabilità mediante l’utilizzo di strumenti di apprendimento non formale e informale e l’acquisizione di competenze trasversali.

Il progetto della Autumn School è stato disegnato dallo IUSE e dal proprio Centro di Documentazione Europea con la finalità di creare una realtà collaborativa e d’interazione tra imprese, professionisti e ambiente accademico, per fornire ai partecipanti quelle competenze operative e trasversali, essenziali nel passaggio dallo studio accademico al lavoro.

L’iniziativa ha ottenuto il sostegno e la collaborazione della Consulta regionale europea, nonché il patrocinio dell’Università di Torino, dell’Università del Piemonte Orientale, dell’European Training Foundation, di Unioncamere Piemonte, Confindustria Piemonte, Confcooperative Piemonte e di Confcooperative Cultura Turismo e Sport.

Importanti aziende e studi legali collaborano al disegno del progetto e intervengono direttamente nella formazione.

La presenza di tali risorse consentirà ai partecipanti di confrontarsi con una modalità di training complementare a quella ricevuta nei loro corsi di studio e che li aiuterà a meglio affrontare l’inserimento nel mondo del lavoro o a migliorarvi il proprio posizionamento.

In Europa e soprattutto in alcuni paesi (come l’Italia) coesistono i problemi di mismatch e di overeducation, ovvero di una formazione non congrua e di titolo di studio più elevato rispetto alle mansioni richieste dal lavoro svolto.
Secondo il Rapporto OECD Skills Outlook 2021- Thriving in a Digital World,

“Lifelong learning is key for individuals to adapt and succeed in labour markets and societies shaped by longer life expectancy, rapid technological advances, globalisation and demographic change, as well as sudden shocks such as the COVID-19 pandemic. Lifelong learning starts in childhood and youth, continuing throughout adulthood and old age. It encompasses formal learning in settings such as schools and training centres, informal and non-formal learning derived from colleagues and workplace trainers, and unintentional learning stemming from spontaneous social interactions”.

Il tasso di disoccupazione tra i laureati italiani è tra i più alti dei paesi dell’OCSE, occorre dunque elaborare strategie di intervento sull’orientamento e sulla formazione per ridurre le asimmetrie di competenze e di conseguenza l’elevata percentuale di giovani laureati italiani disoccupati o che scelgono di emigrare.