Con le cause C-115/17 e C-510/17, la Corte di Giustizia è stata chiamata a pronunciarsi per la prima volta sulla compatibilità di sanzioni penali nazionali con il principio di proporzionalità delle pene come riconosciuto all’articolo 49 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea. L’intervento del giudice di Strasburgo contribuisce a delineare i contorni di un settore, quello della cooperazione giudiziaria in materia penale, che è sempre più oggetto di interesse da parte delle istituzioni dell’Unione europea e nazionali, degli operatori giuridici e della dottrina. Ne è dimostrazione la crescente dotazione, nel settore in questione, di materiale documentale e bibliografico della Sezione europea Gianni Merlini della Biblioteca Norberto Bobbio, sede anche del Centro di Documentazione Europea dell’Istituto Universitario di Studi Europei (IUSE). Nell’intento di valorizzare l’insieme di queste risorse a beneficio della società civile, il prossimo “giovedì della Merlini” sarà eccezionalmente dedicato all’analisi dei più recenti sviluppi giurisprudenziali. L’interrogativo che si intende affrontare è quello del possibile impatto di questa nuova giurisprudenza, in particolare sulla legislazione italiana relativa alle pene per reati di spaccio di stupefacenti. Ne discuteranno avvocati e docenti universitari, in un dialogo che, prendendo spunto dai recenti documenti dell’Unione e da un caso concreto attualmente pendente in Italia, toccherà complesse problematiche di stringente rilevanza (l’attività del legislatore italiano in materia penale, la giustizia costituzionale, la tutela multilivello dei diritti, le strategie di difesa dei singoli).
La serie di incontri dei “giovedì” della Merlini si propone di contribuire alla riflessione su tematiche europee tramite la presentazione di libri e di documenti, in una prospettiva accademica ma con un’attenzione particolare per la divulgazione scientifica rivolta ad un più ampio pubblico.