Conferenza della Commissione europea- 9 aprile 2019

“We, as policy makers, must adapt our public institutions, our rulebooks and education systems. To support people in transitions and to empower people. So that people can be confident about their future, and the future of their children”

(Discorso di apertura, MarianneThyssen, Commissaria per l’Occupazione,gli affari sociali, le competenze e la mobilità dei lavoratori)

Il 9 aprile 2019 la Commissione europea ha organizzato una conferenza ad alto livello sul futuro del lavoro. I circa 500 partecipanti, tra cui figuravano ministri, rappresentanti delle istituzioni e delle agenzie dell’UE, dei governi nazionali, delle parti sociali, della società civile, del mondo accademico e dei media, hanno discusso su come sfruttare al meglio i cambiamenti nel mondo del lavoro a vantaggio dei lavoratori, delle imprese, della società e dell’economia.
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E’ molto importante sapere che l’Unione europea, non solo è consapevole delle problematiche relative al futuro del lavoro, ma sì è attivata per affrontare quei cambiamenti che appaiono irreversibili (nuovi modelli di impresa, automazione, tecnologia digitale).
La conferenza sottolinea l’importanza di alcuni aspetti, quali: investimenti adeguati (non solo finanziari, ma anche culturali), miglioramento delle competenze, partnership a tutti i livelli (europeo, nazionale, regionale)
La trasformazione va gestita, non subita. E’ indubbio infatti che molti lavori scompariranno, ma è altrettanto vero che molti altri ne nasceranno ed altrettanti cambieranno.
Ciò era già chiaro nella Skill Agenda for Europe del 2016 (e dalla quale lo IUSE ha tratto spunto per lanciare un nuovo programma di alta formazione “Legal Business Skills for Europe”).
Per gestire la trasformazione occorre infatti che tutti gli attori dello sviluppo culturale, economico e sociale siano disponibili a rimettersi in gioco, a cambiare e soprattutto a imparare.
Lo scarso livello di competenze che caratterizza molti giovani e adulti europei, ha un elevato costo economico e sociale. La formazione e l’apprendimento permanente possono essere una strategia vincente.
In tal senso l’UE si fa promotrice di strumenti quali l’istituzione di una Garanzia per i giovani e di percorsi di miglioramento del livello competenze degli adulti scarsamente qualificati.

Occorre quindi accogliere le sfide poste dal cambiamento e lavorare tutti insieme per:

  • ripensare la formazione scolastica, iniziando molto presto a sviluppare nei giovani quelle competenze assai utili per la vita sociale e indispensabili per trovare un giorno l’occupazione che meglio risponda alle proprie competenze e attitudini
  • riformare e arricchire alcuni percorsi di studio, in modo da renderli culturalmente e scientificamente più professionalizzanti
  • motivare docenti, formatori, famiglie, aziende ed attori socio-economici a collaborare per rafforzare questi percorsi di crescita nei giovani e nei meno giovani, che si trovano a doversi riqualificare
  • elaborare degli strumenti per valutare, riconoscere e valorizzare le competenze di ciascuno
  • aggiornare le proprie competenze per allinearle ai diversi momenti della vita e alle esigenze dei datori di lavoro

A quanto pare le competenze più richieste e apprezzate sono “adattarsi al cambiamento” e “saper lavorare in team”. Se ci pensiamo bene questi aspetti sono fondamentali anche nella vita privata e persino nello sviluppo dell’umanità.

Per approfondire:

[lightbox src=”https://iuse.it/wp-content/uploads/2019/04/TENDENZE-DEI-CAMBIAMENTI-OCCUPAZIONALI.pdf”]Tendenze dei cambiamenti occupazionali – Italia[/lightbox] [/expand]