di Chiara Bazzano
Il 15 ottobre 2025, la EU Mission for Climate-Neutral and Smart Cities, una delle cinque iniziative di punta del programma Horizon Europe, ha superato ufficialmente la soglia delle 100 città sostenute nel percorso verso la neutralità climatica entro il 2030. Undici nuove municipalità hanno infatti ricevuto lo EU Mission Label, consolidando l’ambizione europea in materia di transizione verde.
La Missione ha l’obiettivo di trasformare le città in veri e propri laboratori di innovazione, sperimentando soluzioni avanzate in settori cruciali come energia, mobilità, gestione dei rifiuti, edilizia sostenibile e governance partecipata. Al centro del processo vi sono i Climate City Contracts (CCC), documenti strategici co-creati con cittadini, imprese e stakeholder locali per definire azioni, investimenti e sistemi di monitoraggio funzionali al raggiungimento della neutralità climatica. Con il Mission Label, le città accedono anche al Climate City Capital Hub, che offre supporto finanziario attraverso le risorse messe a disposizione dall’ European Investment Bank (EIB) e dall’European Bank for Reconstruction and Development (EBRD), istituti da tempo impegnati nel sostenere investimenti nel campo dei trasporti, delle infrastrutture idriche, dei sistemi energetici e della gestione dei rifiuti.
Ad oggi le città italiane coinvolte nella Missione sono nove: Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino. In tali contesti le amministrazioni si sono impegnate ad affiancare alle tradizionali strategie e ai piani operativi sulla mobilità pulita e sulla gestione dei rifiuti, iniziative sperimentali nel campo, dell’economia circolare e delle infrastrutture verdi, al fine di ridurre l’emissione di tonnellate di co2eq di oltre 200 milioni di tonnellate, pari alle emissioni combinate di Paesi Bassi e Croazia. L’approccio sperimentale è quindi divenuto parte integrante delle politiche urbane per la neutralità climatica in un momento in cui l’ormai prossima chiusura del PNRR, e la conseguente riduzione delle risorse a disposizione degli enti locali, costringe le città a riformulare le strategie e a trovare strumenti di intervento alternativi per le policy ambientali.
In questo quadro Torino assume un ruolo trainante: la città non solo è impegnata nella redazione del proprio Climate City Contract, ma rappresenta un punto di riferimento europeo nelle politiche urbane per la neutralità climatica. Nel 2026 ospiterà alle OGR la EU Cities Mission Conference, che riunirà oltre 800 delegati europei tra istituzioni, imprese e investitori. L’impegno torinese è stato inoltre recentemente riconosciuto a livello globale; il 3 novembre 2025, durante il C40 World Mayors Summit di Rio de Janeiro, la città è stata protagonista nella presentazione delle migliori pratiche mondiali contro la crisi climatica. Il 2025 ha inoltre consacrato Torino come punto di riferimento attraverso una una doppia nomina di prestigio: Capitale Europea dell’Innovazione e Capitale Europea del Turismo Smart. I risultati verranno celebrati al Cities Innovate Summit, sempre alle OGR, a dicembre.
Questi riconoscimenti si inseriscono in un percorso più ampio di trasformazione urbana guidato da Torino City Lab (TCL), la piattaforma avviata nel 2018 dopo le prime esperienze di Living Lab di Campidoglio nel 2016. Pensata per creare un ambiente facilitato in cui imprese, enti di ricerca e soggetti pubblici possano sperimentare soluzioni innovative in scenari reali, la piattaforma, forte di un partenariato che supera i 100 attori locali e internazionali, si è affermata come riferimento europeo per la co-creazione di soluzioni urbane nelle tre aree strategiche della smart life, della future mobility e della climate neutrality.
Il percorso decennale rafforza così il ruolo della città all’interno della EU Cities Mission e il suo contributo agli obiettivi europei di transizione climatica e innovazione urbana.
Sul fronte internazionale, la Missione estende lo sguardo oltre i confini europei sostenendo la ricostruzione sostenibile dell’Ucraina tramite il programma SUN4Ukraine, che coinvolge 12 amministrazioni locali, e rafforzando le sinergie con iniziative globali come l’Hub Cities & Regions della COP30.
Le città si affermano così come nuovi protagonisti della diplomazia climatica, sempre più capaci di influenzare l’agenda ambientale a livello globale.






